mercoledì 17 ottobre 2012

Processo su racket a Ercolano, vittima racconta

 «Dovevo pagare a due clan»


ERCOLANO - La richiesta era sempre uguale: 'la quota della tranquillita' per andare avanti. A formularla erano stati prima gli «esattori» di un clan, poi i rivali. fino a quando, stressato per il continuo logorio, ha deciso di denunciare. Stamattina in Tribunale ha confermato le accuse, riconoscendo in fotografia i suoi esattori e ripercorrendo le tappe delle richieste in denaro: a Natale, Pasqua e Ferragosto. Gli arresti scattarono all'alba del 27 maggio 2011 nell'ambito dell'operazione 'Strikè: i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco eseguirono ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 19 persone per il reato di estorsione aggravata.

Nel corso delle indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, emersero diversi episodi di estorsioni ai danni dei commercianti di Ercolano tra il 2000 e il 2010. I risultati furono raggiunti grazie alla collaborazione di vittime che decisero di stare dalla parte dello Stato. In aula anche il titolare di una paninoteca che fu convocato da presunti esattori del clan Birra-Iacomino per versare 1.500 euro ma all'appuntamento non si presentò. La settimana successiva i due furono arrestati. Il sindaco di Ercolano, Vincenzo Strazzullo ha affermato che «continua la marcia della legalità al fianco dei commercianti». Per il presidente dell'«Osservatorio sulla camorra e l'illegalità», Nino Daniele «sarà una ulteriore frana, un processo di liberazione che si è accresciuto a partire da chi ha cominciato a denunciare e ha coinvolto la restante parte dei commercianti. Nel primo troncone del processo abbiamo visto che i clan si disgregano e comincia la collaborazione. Ciò fa sperare che la vittoria sarà completa».

Nessun commento:

Posta un commento