martedì 23 ottobre 2012

Una voragine di sei miliardi



PALERMO - Un buco di sei miliardi. A tanto ammonterà a fine anno, secondo la Corte dei Conti, il deficit del bilancio regionale. Una voragine destinata a salire. Nel nuovo numero di ASud'Europa, settimanale del Centro Pio La Torre, un'analisi impietosa e dettagliata dei conti della Regione siciliana. Dal 2007 al 2011 il debito è più che raddoppiato, frutto dell'aumento della spesa per il personale e per la spesa sanitaria, che ha un'incidenza del 48% sull'intero bilancio regionale.

Pesano anche le partecipazioni regionali: i dipendenti delle società regionali sono infatti oltre 7.000 e richiedono oneri superiori a 220 milioni di euro annui. Altro versante critico per la finanza locale è quello della gestione dei rifiuti, ove emergono passività degli enti locali per oltre 505 milioni di euro, spesso non correttamente contabilizzate.

Il principale creditore è lo Stato, con il ministero delle Finanze seguito dalla Cassa depositi e prestiti. Il resto del debito è composto da altri mutui contratti con la Banca europea degli investimenti e da obbligazioni. Per far fronte allo scoperto, nel 2011, la Regione ha speso 431 milioni. La maggior parte - 228 - sono interessi; il resto serve a rimborsare i prestiti- Male, per la Corte, la costruzione dei documenti di bilancio 2012-2014, definita "densa di interrogativi": iniziata con il Dpef e proseguita con il bilancio a legislazione vigente, giunta a conclusione solo a fine aprile 2012, "dopo aver bruciato tutto il margine consentito all'esercizio provvisorio".


Sicilia: 1,3 miliardi per la sanità

PALERMO - Oltre un miliardo di euro sarà investito in Sicilia nei prossimi mesi per l'edilizia sanitaria e il potenziamento delle alte tecnologie. Il nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici del ministero della Salute ha infatti approvato il programma degli investimenti sanitari della Regione siciliana (Dupiss) predisposto dall'assessorato regionale della Salute dopo un lungo lavoro di programmazione.

Si tratta di una svolta storica per il sistema sanitario siciliano che potrà realizzare nuovi ospedali e ristrutturare presidi ospedalieri e territoriali: il Dupiss, inoltre, va a integrarsi con gli investimenti già avviati sulle Alte tecnologie con i Fondi europei. La parte più rilevante degli investimenti è finanziata con il cosiddetto art. 20 della Legge finanziaria dell'88, successivamente rifinanziata, che prevede un apporto dei fondi regionali pari al 5%: si tratta di 845 milioni (803 dello Stato, 42 della Regione). Altri 140 milioni circa saranno recuperati attraverso l'alienazione dei beni immobili di proprietà delle aziende sanitarie e con l'apporto dei privati tramite le forme di partnership pubblico - privato consentite dalla legge.

A queste somme vanno aggiunti i circa 200 milioni del PO Fesr 2007 - 2013 per le alte tecnologie, 90 milioni di euro per il progetto sull'adroterapia e altri 90 milioni di euro per il distretto biomedico (Pon ricerca). Il programma dell'art. 20 prevede 79 interventi in tutte le province della Sicilia tra i quali il nuovo Ospedale Policivico di Palermo (che sostituirà il Civico e il Policlinico), il nuovo Rimed - Ismett di Carini, il nuovo Ospedale di Siracusa e il completamento dell'Ospedale di Ragusa, il nuovo pronto soccorso dell'ospedale Garibaldi di Catania, i poliambulatori del Cannizzaro di Catania, il nuovo presidio sanitario polivalente di Alcamo, il nuovo Pta di Gela, l'adeguamento dei presidi ospedalieri di Casteltermini, Canicattì e Nicosia e il nuovo Ospedale di Sant'Agata.

Il documento programmatico integra sistematicamente tutte le fonti finanziarie a disposizione per il settore della salute: questo innovativo procedimento, apprezzato dal Ministero, consentirà di recuperare anche i circa 60 milioni residui del cosiddetto art. 71 della legge 448 del 98 che riguarda le città metropolitane.

Questi fondi saranno immediatamente disponibili e interesseranno l'Ospedale Civico di Palermo (ampliamento Pronto soccorso, acquisto attrezzature per la Neuroradiologia, adeguamento sistema informatico aziendale), la riqualificazione del presidio Ingrassia di Palermo, la realizzazione di una nuova rete fognaria e la sistemazione della rete viaria del Policlinico di Palermo), l'ammodernamento e la manutenzione di alcune strutture degli ospedali Garibaldi e Cannizzaro e del Policlinico di Catania.

Il Dupiss (documento unitario di programmazione degli investimenti sanitari in Sicilia) per la prima volta consente di avere contezza di tutta la programmazione sanitaria, indipendentemente dalla forma di finanziamento e ha tenuto conto dei fabbisogni e delle priorità di intervento necessari a garantire qualità, equità ed accessibilità all'offerta dei servizi sanitari. Soltanto altre cinque regioni italiane hanno ottenuto lo sblocco dei fondi in seguito a una corretta programmazione degli investimenti.

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