mercoledì 28 novembre 2012

Scandalo Asl Taranto indagato ginecologo per pedopornografia



di Linda Cappello
MARTINA FRANCA - Scandalo pedopornografia alla Asl di Taranto, dove un insospettabile ginecologo è accusato di aver scaricato da internet diverse centinaia di filmati a sfondo pedopornografico. Per questo, la magistratura è intervenuta sospendendo il ginecologo dal servizio. Nei giorni scorsi gli agenti della polizia postale hanno eseguito una misura interdittiva di sospensione dal posto di lavoro emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Lecce Alcide Maritati. Per due mesi, dunque, il ginecologo non potrà più L’ipotesi di reato che gli contesta il sostituto procuratore Stefania Mininni è di detenzione di materiale pedopornografico, aggravato dall’ingente quantitativo. Un’accusa gravissima, per la quale il codice penale prevede una pena detentiva fino a cinque anni. Al momento, però, le indagini sono ancora in corso, e le eventuali responsabilità del ginecologo dovranno ancora essere dimostrate.

L’inchiesta (condotta dalla Procura leccese competente in tutto il distretto di Corte d’Appello per i reati di pedopornografia) è partita in seguito ad una maxi-inchiesta su scala nazionale condotta dalla polizia postale di Pescara nel gennaio dello scorso anno. Nella rete di controlli da parte degli agenti capitò anche l’utenza telefonica dell’abitazione del professionista. A quel punto il suo nome venne iscritto nel registro degli indagati, e conseguentemente scattò la perquisizione. I poliziotti bussarono alla porta del medico, portando via tre personal computer, otto pen drive e 388 cd-rom.

Una volta finito all’attenzione del pm Mininni, tutto il metariale è stato poi affidato all’ingegnere informatico Luigina Quarta per l’esame del contenuto. Nella perizia si fa riferimento a diverse centinaia di video dal contenuto aberrante: bambini, anche di tenerissima età, ritratti in pratiche sessuali fra di loro o con adulti, ed altre immagini di pratiche estreme o feticiste. Filmati agghiaccianti, che sono stati trovati sui supporti esterni, e cioè dischi di memoria e cd tutti rigorosamente siglati e catalogati dall’indagato.

Ieri mattina il ginecologo si è presentato davanti al giudice Maritati per l’interrogatorio di garanzia, accompagnato dai suoi avvocati Elda Cartellino ed Andrea Starace: tutto è durato però appena qualche minuto, poichè il professionista ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere.

Le indagini ora dovranno accertare se sia stato proprio il ginecologo a scaricare tutto quel materiale, oppure qualcun altro che aveva a disposizione i suoi computer.

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