venerdì 4 gennaio 2013

Donna trovata morta nel Cosentino


Si ipotizza omicidio dopo rapina

La donna si chiama Iolanda Riente ed aveva 80 anni. E' la madre del sacerdote aggredito nell'ottobre scorso. Il cadavere è stato trovato legato e imbavagliato dal figlio nella casa di Belvedere. Si pensa ad una rapina finita male ma al momento gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo in attesa di verificare le prove rinvenute
 
BELVEDERE MARITTIMO (CS) – Una donna è stata trovata morta stamane nella sua abitazione a Belvedere Marittimo, centro del tirreno cosentino. Secondo le prime notizie, si tratterebbe di un omicidio a seguito di una rapina. Sul posto le forze dell’ordine. La vittima si chiamava Iolanda Riente ed aveva 80 anni. Il cadavere era legato ed imbavagliato. Ad allertare i carabinieri è stato il figlio. Le modalità dell’accaduto fanno pensare ad una rapina finita in tragedia, che se al momento gli inquirenti non hanno formulato alcuna ipotesi. Secondo i primi rilievi non ci sarebbero segni di effrazione alla porta. La donna potrebbe dunque aver aperto lei stessa al suo o ai suoi assassini. Don Marcello Riente, parroco della frazione Laise di Belvedere Marittimo, che oggi ha scoperto il cadavere della madre, legata ed imbavagliata, il 16 ottobre scorso era stato aggredito proprio mentre usciva dal portone della stessa abitazione. In quell'occasione aperto il portone, il sacerdote si trovò di fronte un uomo col volto coperto che iniziò a picchiarlo, provando a portargli via la borsa contenente documenti della parrocchia. Don Marcello Riente riportò varie lesioni, tanto da essere costretto a ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso. Subito dopo il sacerdote disse di avere perdonato l'aggressore, che non è mai stato identificato.
Il parroco era stato aggredito e picchiato da uno sconosciuto con il volto travisato da un passamontagna, forse accompagnato da un complice. Il suo racconto aveva evidenziato il suo stato d'animo: «Ero nel portone e mi ha picchiato, un uomo solo. Sono qui da quindici anni – aveva dichiarato - non so perchè è successo». Ma chi aveva portato a segno l'aggressione sapeva già dove andare e cosa fare e, forse, aveva anche provato precedentemente nei pressi dell'abitazione della madre. Il giorno prima, il portone della casa era stato trovato aperto: «Comunque l’ho già perdonato», aveva sostenuto il sacerdote. Ora questa nuova drammatica vicenda che ha colpito la famiglia.

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