venerdì 1 marzo 2013

Rifiuti a Napoli Bassolino e la Iervolino dovranno pagare quasi 6 milioni di euro




La sentenza della Corte dei Conti per danno erariale.«Oltre trecento lavoratori retribuiti e mai impiegati»
 
Ben trecentosessantadue lavoratori dell’Ente di Bacino 5 sono stati pagati dalle amministrazioni del Comune di Napoli senza per questo essere realmente impiegati in attivita’ operative ovvero nella raccolta dei rifiuti. Questo il motivo per cui la Corte dei Conti ha emesso una sentenza di condanna nei confronti di due ex primi cittadini, Antonio Bassolino e Rosa Iervolino e di altri cinque esponenti di passate giunte comunali fra cui l’ex assessore Ds, poi con ruolo di spicco nel Commissariato Rifiuti, Massimo Paolucci, appena eletto al Parlamento nelle fila del Partito Democratico. La Corte ha emesso in totale sette condanne di restituzione per una cifra complessiva che ammonta a 5.608.935,35 euro.

Nello specifico, Bassolino, Iervolino Russo e Paolucci, con l’ex vicesindaco Riccardo Marone e l’ex assessore Ferdinando Balzamo dovranno risarcire una cifra pari a oltre 560 mila euro ciascuno. Piu’ oneroso il rimborso che la Corte ha comminato ad altri due ex assessori, Ferdinando Di Mezza e Gennaro Mola, pari a un milione e 400mila euro. Secondo la Corte dei Conti l’amministrazione comunale scelse di fondare una societa’ ad hoc per la raccolta dei rifiuti, l’Asia, invece di utilizzare pienamente i 362 lavoratori dell’Ente di bacino 5 che vennero pagati ugualmente nonostante non fossero impiegati.

Nessun commento:

Posta un commento