martedì 2 aprile 2013

Madre uccide figlioletta con diserbante e si suicida



Donna in morte cerebrale


CAROVIGNO (BRINDISI) – «Benedetta la porto via con me»: nero su bianco Francesca Sbano, 32 anni, ha scritto su più fogli lasciati in casa quello che aveva intenzione di fare: uccidere la sua unica figlia di tre anni e poi ammazzarsi. Un piano messo in atto in preda alla disperazione e alla depressione da quando suo marito, a dicembre, l’aveva lasciata. Così ieri sera ha preso tra le braccia l’amata figlioletta di tre anni, la sua unica ragione di vita, e l’ha uccisa, forse avvelenandola. Poi si è lasciata andare giù dal terrazzo per farla finita per sempre.

La piccola Benedetta non ce l’ha fatta: è morta durante il tragitto in ospedale ieri sera, tra sofferenze indicibili, poco dopo essere stata trovata in fin di vita, dai soccorritori e dai vicini di casa che avevano dato l’allarme: probabilmente la mamma le aveva fatto ingerire diserbante. La donna, invece, è sopravvissuta al volo fatto dal terrazzo della palazzina di due piani, in via Claudio Monteverdi, in cui abitava insieme con la figlioletta da quando il marito, Antonio Schiena, era andato via.
La donna nella notte è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico nell’ospedale di Ostuni (Brindisi) per i gravi traumi alla testa dopo il volo fatto dal terrazzo dello stabile alla periferia di Carovigno. Stamani è stata trasferita nell’ospedale Perrino di Brindisi: le sue condizioni sono gravissime. I medici ipotizzano uno stato di coma irreversibile: il suo elettroencefalogramma – dicono i sanitari dell’ospedale – è piatto.

La donna e il marito sono entrambi braccianti agricoli. Una famiglia umile, alle prese, come tanti, dicono in paese, con la difficile situazione di crisi economica. «Franca era una grande lavoratrice, viveva per Benedetta, nessuno di noi poteva immaginare che sarebbe potuto accadere tutto questo», dicono i vicini di casa che per primi si sono accorti di quanto accaduto, dopo aver udito un tonfo in strada ed essersi affacciati, scorgendo il corpo della donna per terra, per strada, in una pozza di sangue. Hanno chiamato i soccorsi, immediatamente.

All’arrivo dei carabinieri di San Vito dei Normanni (Brindisi) il portoncino d’ingresso era sbarrato. I militari lo hanno forzato: lo hanno fatto senza perdere un solo istante, dopo aver saputo che forse, in casa, c'era anche una bimba. L’hanno poi trovata nel suo lettino, tra il vomito, con il faccino viola. L’hanno presa tra le braccia e l’hanno messa in una delle autoambulanze nel frattempo giunte in via Monteverdi, ma la piccola è morta durante il tragitto in ospedale.

Sconvolto il papà della bambina, informato dai carabinieri di quanto accaduto nella sua ex abitazione coniugale, nella zona periferica della città della 'Nzegna, lungo la via per San Michele Salentino. In realtà Antonio Schiena non era separato ancora legalmente dalla moglie. A dicembre aveva deciso di andar via da casa ed era tornato a vivere a casa dei genitori. Da quel momento qualcosa si era rotto nell’equilibrio di Francesca, chiamata da tutti Franca, che nella famiglia – dice chi conosce la donna – aveva riposto tutte le sue aspettative.
«Ho visto mia figlia il giorno di Pasqua. Abbiamo trascorso - ha raccontato ai carabinieri il papà della piccola Benedetta - gran parte della giornata insieme. E ho parlato anche con Franca, nulla faceva presagire quello che aveva intenzione di fare».

La donna ha lasciato lettere manoscritte in cui ha spiegato le ragioni della decisione di togliersi la vita, specificando anche che avrebbe portato via con s‚ la bambina. Gli investigatori non hanno alcun dubbio quindi nel ritenere che la piccola Benedetta sia stata uccisa dalla madre. Sulle modalità sono in corso accertamenti e sarà l’autopsia disposta dal pm di turno, Pierpaolo Montinaro, (forse si terrà domani) a chiarire se effettivamente la piccola sia stata avvelenata con una dose di pesticida, il cui flacone è stato poi trovato nel cestino dei rifiuti, nell’appartamento. La stessa sostanza, a quanto pare, non sarebbe stata ingerita, prima di lanciarsi giù dal terrazzo, da Francesca Sbano, come si era invece ipotizzato in un primo momento.

In casa, sul tavolo e su altri mobili, sono state trovate alcune lettere scritte dalla donna che tra l’altro lascia parole dure a genitori, suoceri e marito: «Non sprecate soldi, prendete gli oggetti in oro che ho in casa e pagate con quelli i miei funerali».

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