mercoledì 15 maggio 2013

Catania, inchiesta su metro: chiesto giudizio per 12

Tra gli indagati ci sono Santo Campione, amministratore della Sigenco; Enrico Maltauro, amministratore delegato del Gruppo Maltauro costruzioni; Elena Molinaro, dirigente del dipartimento del ministero dei Trasporti; Giuseppe Chiofalo, ex capo della segreteria tecnica del sottosegretario ai Trasporti Raffaele Gentile, e il candidato sindaco Tuccio D'Urso

 

CATANIA. La Procura di Catania ha chiesto il rinvio a giudizio per 12 degli indagati nell'inchiesta sui lavori dei tratti Borgo-Nesima e Giovanni XXIII Stesicoro della metropolitana. Informazioni di garanzia erano state notificate, il 16 ottobre del 2012, a responsabili dell'impresa Sigenco, partecipe del consorzio Uniter, funzionari della Ferrovia Circumetnea e del ministero del Lavoro e privati professionisti.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono truffa aggravata, falso e frode nelle pubbliche forniture e due casi di corruzione. La richiesta di rinvio a giudizio, si sottolinea dalla Procura, è stata depositata il 6 aprile scorso. La data dell'udienza preliminare non è stata fissata.
Tra gli indagati ci sono Santo Campione, amministratore della Sigenco; Enrico Maltauro, amministratore delegato del Gruppo Maltauro costruzioni; Elena Molinaro, dirigente del dipartimento del ministero dei Trasporti; Giuseppe Chiofalo, ex capo della segreteria tecnica del sottosegretario ai Trasporti Raffaele Gentile, e il candidato a sindaco di Catania Salvatore Tuccio D'Urso.
Quest'ultimo, indagato per falso, si è detto «pronto a dimostrare anche questa volta che la Procura si sbaglia, come ha già fatto in precedenti processi, bloccando anche lo sviluppo economico della città e posti di lavoro».
Chiesta l'archiviazione per direttore generale della Fce, Sergio Festa, per i consulenti Sebastiano Polizza e Daniele  Peila e per il preside della facoltà di Ingegneria della Kore di Enna, Giovanni Tesoriere.

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