sabato 25 maggio 2013

Faida dei boschi, 6 persone saranno processate


Per il triangolo di morte nelle Preserre vibonesi

Il giudice ha disposto il rinvio a giudizio per i fatti di 'ndrangheta collegati alla prima fase della guerra tra cosche, risalente a dieci anni fa. L'accusa è associazione mafiosa, duplice omicidio dei fratelli Loielo, tentato omicidio e detenzione d'armi
 
 

VIBO VALENTIA – E' stato il triangolo della morte del Vibonese, con numerosi delitti della fase finale della vecchia faida, quella avvenuta circa dieci anni fa nelle Preserre vibonesi. Ora, sei persone saranno processate con l'accusa di associazione mafiosa, detenzione illegale di armi (tra cui mitra, fucili e pistole), tentato omicidio e duplice omicidio.
Sono state individuate nell’ambito dell’operazione antimafia «Luce nei boschi». E per loro il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup distrettuale di Catanzaro, Livio Sabatini, nei confronti di: Giovanni Loielo, 59 anni, Bruno Emanuele, 41 anni, Gaetano Emanuele, 38 anni, Pasquale De Masi, 32 anni, Vincenzo Bartone, 45 anni, Franco Idà, 48 anni, tutti di Gerocarne, in provincia di Vibo
Il processo si aprirà dinanzi alla Corte d’Assise di Catanzaro il 26 giugno prossimo. I fatti di sangue contestati riguardano le eliminazioni dei fratelli Vincenzo e Giuseppe Loielo – 22 aprile 2002 – ed altri tre tentativi di omicidio ai danni degli stessi Loielo avvenuti il 25 marzo 2002, l’8 aprile 2002 e il 15 aprile 2002.

Nessun commento:

Posta un commento