domenica 12 maggio 2013

Mafia, omicidio a Casteldaccia


 Nuovo pentito aiuta gli investigatori



PALERMO. C'è un nuovo pentito nella cosca mafiosa di Bagheria, azzerata nei giorni scorsi da un blitz dei carabinieri. Il neo collaboratore è tra i 21 fermati dai militari dell'Arma e ha cominciato a parlare con gli inquirenti poco dopo l'arresto. L'uomo, che non sarebbe un personaggio di grosso spessore criminale, ma faceva parte della «manovalanza» di cui si servivano i boss, ha indicato agli investigatori il luogo in cui erano stati nascosti i cadaveri di Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel, i due narcos legati alla mafia canadese uccisi a colpi di pistola. I due sarebbero stati eliminati da un commando di killer su ordine del vecchio capomafia italo-canadese Vito Rizzuto. Due dei sicari, i fratelli bagheresi Pietro e Salvatore Scaduto, sono stati fermati l'atro ieri dai carabinieri.

I militari le hanno trovate a poca distanza dal luogo in cui erano i corpi. Secondo gli investigatori, non sarebbero le uniche ad avere sparato

 
PALERMO. Sono state trovate le pistole con cui i due fratelli Pietro e Salvatore Scaduto, fermati ieri dai carabinieri, avrebbero ucciso i due narcotrafficanti Juan Ramon Fernandez e Fernando Pimentel, scomparsi da Bagheria il 9 aprile e trovati carbonizzati mercoledì in una discarica a
Casteldaccia. I militari le hanno trovate a poca distanza dal luogo in cui erano i corpi.

Secondo gli investigatori, non sarebbero le uniche ad avere sparato. Gli Scaduto avrebbero fatto parte di un commando di killer più numeroso. I due narcos sono stati uccisi con 30 colpi di arma da fuoco. Un'esecuzione disposta, secondo gli investigatori, dal boss canadese Vito Rizzuto che temeva che Fernandez, affiliato alla sua cosca e per anni vissuto in Canada, si alleasse col suo nemico. Sarà eseguita anche una tac per esaminare i corpi completamente bruciati per accertare se le pistole trovate sono davvero le armi usate.

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