domenica 12 maggio 2013

Milano, folle armato di piccone uccide un uomo e ferisce 4 persone



L'aggressore arrestato: si tratta di un ghanese di 31 anni, irregolare, con precedenti. Ha infierito sulle vittime con folle ferocia


MILANO - Panico all'alba a Milano: un uomo, un ghanese di 31 anni, Mada Adam Kabobo armato di piccone ha colpito cinque persone in strada, in via Adriatico: un quarantenne colpito alla testa in piazza Belloveso è morto dopo essere stato ricoverato in condizioni disperate nella clinica Città Studi.

La prima aggressione è avvenuta in via Monte Grivola, dove il ghanese si è scagliato contro un 24enne che tornava dal turno nel supermercato dove lavora: ferito a un braccio, è stato medicato al Niguarda e poi dimesso. Dopo una ventina di minuti il ghanese ha incrociato in via Passerini un operaio 50 enne e l'ha ferito alla testa: l'uomo si trova ora al Niguarda in condizioni definite non gravi. Più critiche invece le condizioni della terza vittima, ricoverata al Policlinico: è un 64enne, pensionato, ferito alla testa e all'addome mentre si trovava in via Adriatico. Le conseguenze più gravi nelle ultime due aggressioni. In Piazza Belloveso il ghanese ha ripetutamente colpito al cranio un 40enne, poi deceduto, mentre in via Monte Rotondo ha aggredito un 21enne, ricoverato in fin di vita al Niguarda per le numerose ferite alla testa.

L'aggressore Mada Adam Kabobo è stato arrestato dai carabinieri. Il ghanese, irregolare, è un pregiudicato per diversi reati: i militari attraverso le impronte hanno scoperto che ha precedenti per resistenza, rapina, furto e stupefacenti. Il ghanese era stato foto-segnalato nel 2011, in Puglia, e intimato all'espulsione. Secondo indiscrezioni, successivamente sarebbe stato identificato durante un normale controllo circa un mese fa anche a Milano. Parla in un inglese stentato: non aveva con sé documenti ed era in stato confusionale. L'uomo non sarebbe stato ubriaco.

L'accusa nei suoi confronti è di omicidio e duplice tentato omicidio. Il 118 ha ricevuto le chiamate di soccorso, a breve distanza l'una dall'altra, tra le 6.30 e le 6.35. Le aggressioni sono avvenute tutte in zona Niguarda a poca distanza l'una dall'altra.

Un testimone: le urla poi il sangue.

Ha infierito sulle vittime con folle ferocia. Il particolare è emerso dalle testimonianze raccolte dai carabinieri intervenuti sul posto. L'uomo era in evidente stato di alterazione, ha agito in modo seriale. In almeno due casi ha agito colpendo con ferocia, anche dopo che le sue vittime erano riverse a terra.

In particolare, nel caso dell'uomo ferito in piazza Belloveso (poi deceduto in ospedale) ha infierito con quattro colpi alla testa, che hanno causato la rottura della teca cranica, e un colpo all'addome. Il ferito più giovane, aggredito in via Monte Rotondo, è stato colpito tra spalle, collo e testa. Anch'egli versa in condizioni gravissime. Prima di allontanarsi l'omicida ha portato via cellulari e portafogli, ma secondo gli investigatori è poco probabile che una tale violenza si possa inquadrare con un movente legato alla semplice rapina.

Il ghanese non poteva essere espulso. Il ghanese, respinto come richiedente asilo, era però di fatto inespellibile perché a livello giudiziario pende ancora un ricorso da lui presentato nei confronti di questa decisione.

Il parroco: sconcerto nel quartiere.
«Le persone che ho sentito dicono che si tratterebbe del gesto di un folle, ma sono commenti del momento, certo sono tutti sconcertati ma di più non saprei dire, ho avuto frammentarie notizie dai miei parrocchiani» ha detto all'Ansa, contattato telefonicamente, il parroco della chiesa di S. Martino in Niguarda, che si trova in piazza Belloveso, nei pressi del luogo dell'aggressione. «Certo c'era un po' di preoccupazione tra i miei parrocchiani ma adesso la situazione è sotto controllo» ha aggiunto.

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