giovedì 20 giugno 2013



di GIACINTO PIPITONE
PALERMO. Tutto il carteggio sull’attività del Ciapi è finito sul tavolo del viceprocuratore Giuseppe Aloisio. E nel frattempo anche la Regione in via cautelativa ha emesso i provvedimenti con cui chiede la restituzione di 15 milioni e 191 mila euro versati fra il 2006 e il 2009 per il progetto finito al centro dell’inchiesta.
Il progetto Coorap doveva fornire un orientamento professionale ai giovani appena usciti dalle scuole. E poi aiutarli a entrare nel mercato del lavoro attraverso cicli di apprendistato in azienda. E invece, segnalano i magistrati, tutto è finito «nell’ignobile mercimonio di fondi pubblici destinati al sostegno dell’occupazione». Dei 3 mila giovani da formare e dei 600 che si prevedeva di far entrare in azienda, appena 18 hanno fatto l’apprendistato e nessuno ha trovato lavoro.
Un flop milionario. Ma recuperare le somme non sarà facilissimo. La dirigente dell’assessorato al Lavoro, Anna Rosa Corsello, ha scritto all’Avvocatura dello Stato chiedendo il via libera per un sequestro conservativo dei patrimoni «per assicurare la disponibilità della somma evitando il pericolo della perdita definitiva». All’Avvocatura, la Corsello chiede anche se il sequestro va fatto contro gli amministratori o sul patrimonio dell’ente.
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