sabato 6 luglio 2013

Accreditamenti cliniche assolto ex sen. Tedesco

In 33 rinviati a giudizio


BARI – Prosciolto da ogni accusa l’ex senatore Alberto Tedesco nel procedimento per l’accreditamento di case di cura private. Il gup del Tribunale di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha disposto il non luogo a procedere per Tedesco con riferimento a tutti i capi d’imputazione che la Procura gli contestava in questa indagine. Il gup ha anche assolto perché il fatto non sussiste i sei imputati che avevano scelto il rito abbreviato: gli ex direttori della Asl di Bari Nicola Pansini, Alessandro Calasso e Francesco Lippolis, l’ex direttore generale dell’agenzia regionale per la Sanità (l'Ares) Mario Morlacco, l'allora dirigente del Settore Programmazione e Gestione Sanitaria della Regione Puglia, Fulvia Tamma, Giannantonio Daddabbo, ex direttore Dipartimento Prevenzione – Servizio igiene pubblica dell’allora Ausl Ba 5.
Per loro la Procura aveva chiesto condanne tra 1 anno e 9 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione. Il processo riguardava gli accreditamenti di sei cliniche private pugliesi.
 
33 I RINVIATI A GIUDIZIO
“I fatti oggetto del presente procedimento ancorché risalenti nel tempo (per alcuni dichiarata l’intervenuta prescrizione, ndr), appaiono di rilevante gravità ed allarme sociale, per l’uso abnorme e spregiudicato che appare essere stato fatto dei poteri e delle funzioni di soggetti pubblici di Regione Puglia e Asl territoriali”. Il gup del Tribunale di Bari Roberto Oliveri del Castillo ha motivato così nel suo provvedimento, la decisione di rinviare a giudizio 33 imputati nell’ambito del procedimento sugli accreditamenti delle cliniche private pugliesi, in cui è stato invece prosciolto da ogni accusa l’ex senatore Alberto Tedesco.
“Alcuni dei predetti funzionari – scrive il giudice - appaiono aver violato le norme penali in contestazione, per aver intrattenuto con soggetti estranei alla pubblica amministrazione, ma ricoprenti incarichi imprenditoriali a vario titolo in seno ad aziende private operanti nel settore della sanità, continuativi rapporti clientelari impostati su presenti e futuri do ut des, così alterando e violando fondamentali doveri e obblighi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione”.

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