sabato 6 luglio 2013

«Dietro le vare non stiano mafiosi e politici corrotti»


Il rettore di San Francesco Saverio a Ballarò: «La mafia è inconciliabile con il Vangelo, si sconfigge con il lavoro e un servizio pubblico efficiente»
 
 
di VINCENZO MARANNANO
PALERMO. «Vuole una ricetta per sconfiggere la mafia? Basta puntare sulla normalità, non c’è bisogno di altro. A volte siamo tentati di fare cose straordinarie, invece ci manca solo la normalità di un lavoro — ovviamente di un lavoro vero e non delle forme di assistenzialismo che spacciano come tale —, di un servizio pubblico efficiente e soprattutto di non dover chiedere favori, né al mafioso, ma nemmeno al politico di turno». Non usa tanti giri di parole, padre Cosimo Scordato. Dal suo «fortino» situato nel cuore dell’Albergheria, uno dei quartieri a più alta densità mafiosa di Palermo, il rettore della chiesa di San Francesco Saverio invoca ogni giorno «un modello di Chiesa alternativo al modello dell’associazione mafiosa», ricorda il sacrificio di padre Pino Puglisi, «che deve essere un faro per tutti i credenti» e, al tempo stesso, prova a creare un «luogo di libertà e di condivisione, di partecipazione e di rispetto, di creatività e di servizio reciproco».

TUTTAVIA, A PALERMO IL RAPPORTO TRA I COSIDDETTI UOMINI D’ONORE E LA FEDE SEMBRA SEMPRE MOLTO SALDO. BASTA PENSARE ALLE FESTE DI QUARTIERE, ALLE CONGREGAZIONI, AI RITI DI AFFILIAZIONE...«La mafia è inconciliabile con il Vangelo. Lo diciamo da anni e lo abbiamo ribadito a chiare lettere anche a proposito del martirio di don Puglisi. Il sistema mafioso è agli antipodi degli insegnamenti di Gesù, che parla di amore, di servizio e che dice chiaramente che non si può servire contemporaneamente Dio e mammona. Questo concetto vale anche per lo Ior e per tutti i sistemi di corruzione che ci sono nella società».

MA NON LE FA IMPRESSIONE VEDERE I BOSS ACCANTO ALLA STATUA DELLA MADONNA DURANTE LA FESTA DEL QUARTIERE?«Certo che fa impressione. Però attenzione: noi ci meravigliamo dei mafiosi perché oltre all’accumulo di denaro usano anche la violenza, ma per essere corretti bisogna parlare di tutti. Nelle processioni ci sono anche i politici che hanno rubato, i preti pedofili... Non isoliamo solo l’esperienza del mafioso. Dovremmo scandalizzarci anche di tutte le altre figure che credono di conciliare la loro religiosità con forme di corruzione che sono lontanissime dalla fede».

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