sabato 6 luglio 2013

Mafia, false perizie: indagati medici e avvocato


 
 

MESSINA. Un avvocato, due psichiatri, un  boss e un amministratore giudiziario sono indagati dalla Procura  di Messina per aver tentato di far scarcerare presunti mafiosi  con perizie false. Il sostituto procuratore Giuseppe Verzera ha  inviato avvisi di chiusura delle indagini all'avvocato Francesco  Traclò,73 anni, gli psichiatri Marina Martina, 54 anni e  Giuseppe Dattola, 56 anni, il boss di Mangialupi Antonino  Trovato, 56 anni e Concetto Russo, 57 anni, amministratore  giudiziario della Sicilmarket srl, una società riconducibile a  Trovato.     

Le indagini furono avviate dopo il sequestro di un arsenale e  chili di droga nel casolare di Letterio Campagna che fu  arrestato. In alcune discussioni l'uomo confidava ai familiari  che il suo legale, l'avvocato Traclò, gli consigliava di farsi  crescere barba e capelli, in previsione di una perizia  psichiatrica in cui avrebbe simulato disturbi inesistenti.  Traclò è accusato quindi di concorso in favoreggiamento  personale e tentato favoreggiamento con l'aggravante di aver  agevolato il clan mafioso di Mangialupi. Marina Martina e  Giuseppe Dattola secondo l'accusa in più occasioni avrebbero  realizzato delle perizie in cui dichiaravano le condizioni di  salute di Letterio Campagna ed Antonino Trovato incompatibili  con la detenzione carceraria.      L'obiettivo sarebbe stato quello di ottenere la scarcerazione  dei due presunti mafiosi per patologie non compatibili con la  detenzione. I due psichiatri devono rispondere di falso in  perizia con l'aggravante di aver agevolato Mangialupi. Trovato e  Russo devono rispondere di falso per aver modificato i bilanci  della Sicilmarket srl, società riconducibile al boss di  Mangialupi, indicando fatti non veri sulla situazione economica  della società, esponendo in particolare passività inesistenti.  L'obiettivo era quello di sottrarre la società al sequestro di  beni operato dalla Squadra Mobile. 

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