sabato 20 luglio 2013

Vibo, maxi sequestro da 4 milioni di euro

A imprenditore ritenuto socialmente pericoloso

Un sequestro innovativo alla prima applicazione in Calabria e una delle prime in Italia quello compiuto dalla Guardia di Finanza di Vibo Valentia ai danni di un imprenditore vibonese, Rosario Lo Bianco. Le fiamme gialle, infatti, hanno messo i sigilli ai beni di un imprenditore del settore edile considerato soggetto socialmente pericoloso


VIBO VALENTIA - Quello eseguito oggi è un provvedimento innovativo che in tutta Italia era stato applicato soltanto altre 3 volte. A ribadirlo il Comando della Guardia di finanza di Vibo Valentia che spiega come il provvedimento sia stato eseguito quale applicazione di misura di prevenzione nei confronti di un imprenditore vibonese, Rosario Lo Bianco, operante nel settore edile, considerato "persona socialmente pericolosa". Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Vibo Valentia ha, quindi, eseguito il sequestro di beni immobili, mobili, di un’azienda, di diversi conti correnti bancari e auto per un valore complessivo di 4 milioni di euro.
Il provvedimento è stato assunto ai sensi del Codice Antimafia approvato nel 2011. Il collegio, con sentenza datata 11 luglio 2013, «ha accolto - fa sapere la Finanza - l’impostazione “innovativa” della Procura Vibonese che, nell’alveo dei presupposti soggettivi previsti per le misure di prevenzione, inserisce da pochissimo tempo una nuova figura quella dell’“evasore fiscale socialmente pericoloso”. Tale provvedimento è il quarto della specie che viene applicato in Italia». Il Tribunale di Vibo Valentia, accogliendo la richiesta del Procuratore Mario Spagnuolo su proposta delle Fiamme Gialle vibonesi, ha applicato, per la prima volta in Calabria, la misura di prevenzione patrimoniale su numerosi beni (disponibilità finanziarie, patrimoniali, immobili, mobili registrati, mobili) intestati anche a terzi, nei confronti di un ”imprenditore”, ritenuto dedito a traffici delittuosi e che vive con proventi derivanti da attività criminali orbitanti nel campo dell’evasione fiscale e delle violazioni finanziarie in genere, avviando anche l’iter per l’applicazione di misure di prevenzione personali. In questo caso è lo stile di vita criminale del prevenuto a decretarne la pericolosità sociale: condotte delittuose gravitanti nelle fattispecie penali di evasione fiscale, attuate con sistematicità e abitualità e rappresentanti l’attività principale del proposto, la “professione” da cui trarre sostentamento. 

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