martedì 17 settembre 2013

Mafia, droga e nuovi affari

Otto arresti tra San Giuseppe Jato e Camporeale


di VINCENZO MARANNANO
PALERMO. È in corso dalle prime luci dell’alba — tra i comuni di San Giuseppe Jato, San Cipirello e Camporeale — una vasta operazione antidroga condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale. I militari hanno dato esecuzione a 8 misure di custodia cautelare, emesse dal gip Luigi Petrucci su richiesta della direzione distrettuale antimafia, nei confronti di altrettanti indagati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla coltivazione, raffinazione e commercializzazione di droga, prevalentemente «cannabis indica», tutti reati aggravati dal favoreggiamento a Cosa nostra. Oltre agli otto finiti in cella, sono state denunciate a piede libero altre 13 persone, di cui otto già in carcere da aprile per mafia (operazione «Nuovo Mandamento») e nei cui confronti il gip, pur evidenziando la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, non ha ritenuto esistenti le esigenze cautelari.
Quella di questa notte è una «costola» dell’operazione «Nuovo Mandamento», la maxi inchiesta antimafia che documentò la riorganizzazione territoriale di Cosa nostra nella parte occidentale della provincia di Palermo (con un supermandamento che oltre a Camporeale accorpava anche gli storici clan di San Giuseppe Jato e Partinico) e che ad aprile culminò con l’arresto di 38 persone tra capi e gregari.
In particolare le indagini — avviate nel dicembre 2010 e coordinate dai procuratori aggiunti Teresa Principato e Vittorio Teresi, e dai sostituti Francesco Del Bene, Sergio Barbiera, Sergio Demontis e Daniele Paci — hanno fatto luce su un vasto giro di droga e su una serie di piantagioni di canapa indiana, messe in piedi dall’organizzazione per fronteggiare il calo di entrate e il contestuale aumento delle spese per gli avvocati e per il sostentamento delle famiglie dei carcerati. Durante le indagini sono state individuate alcune piantagioni, soprattutto nella valle del fiume Jato, con l’arresto in flagranza di tre persone. Scoperti pure due luoghi di stoccaggio: in questo caso le persone bloccate sono state otto e 40 i chili di droga sequestrati.
“Le coltivazioni di canapa una vera azienda agricola”
 
PALERMO. Durante le indagini, e in particolare nell’estate 2012, è emerso come una delle fonti di reddito dell’organizzazione fosse proprio la coltivazione di canapa indiana. Monitorando gli indagati, i carabinieri sono riusciti ad individuare quattro piantagioni, tutte tra San Giuseppe Jato, Monreale e Camporeale, e a recuperare circa 40 chili di marijuana già essiccata e pronta per essere venduta, per un valore commerciale al dettaglio di circa 200 mila euro. «Abbiamo avuto l’impressione — spiega il colonnello Pierluigi Solazzo — di trovarci di fronte a un’organizzazione perfetta, una sorta di azienda agricola in cui ognuno aveva un ruolo: c’era chi individuava i terreni e chi si occupava della piantumazione, c’era l’agricoltore che innaffiava e quello che procurava i pesticidi per i topi, e infine c’erano gli addetti alla distribuzione...».
All'inizio il clan guidato da Antonino Sciortino era partito con grandi ambizioni: la prima piantagione, in contrada Argivocalotto a Monreale, contava infatti oltre seimila piante e alla sua realizzazione parteciparono i maggiori esponenti delle famiglie mafiose. Poi, per paura che potessero essere scoperti, i picciotti decisero di spostare gli arbusti e di creare delle piantagioni più piccole e quindi più difficili da individuare per le forze dell'ordine e più facili da gestire per l'organizzazione.
Due di queste sono state individuate esattamente un anno fa: una (il 4 agosto 2012) in località Tagliavia (riconducibile direttamente al gruppo Lo Voi-Mule'), e una in contrada Monte Petroso, agro di Camporeale, riconducibile al gruppo capeggiato da Antonino Sciortino).
Poco dopo, tra il 26 settembre e il 10 ottobre, gli uomini del Nucleo Investigativo di Monreale, guidati dal maggiore Mauro Carrozzo, sequestrarono due grossi carichi già stoccati e pronti per l'immissione sul mercato. In questo caso la droga era sta nascosta nella masseria di Giuseppe Lo Voi e Salvatore Mule', indicata dagli indagati quale "sede centrale" del mandamento.
 
Mafia e droga nel Palermitano, i nomi degli arrestati
 
PALERMO. Ecco l’elenco delle persone arrestate nel blitz antidroga di questa notte nel Palermitano: Giovanni Battaglia, 28 anni, nato ad Alcamo ma residente a Camporeale; Baldassarre Di Maggio, 34 anni, di San Giuseppe Jato; Pietro Ficarrotta, 44 anni, nato a Platania (Cz) e residente a San Cipirello; Raimondo Liotta, 47 anni, di Camporeale; Salvatore Lo Voi, 34 anni oggi, di San Giuseppe Jato; Giuseppe Mulè, 31 anni, di San Cipirello; Antonino Parrino, 42 anni, di San Giuseppe Jato e Rosario Parrino, 29 anni, di San Cipirello.

 

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