domenica 22 settembre 2013

Potenza, conclusa l’inchiesta sui rimborsi


Indagate 14 persone



di ANTONELLA INCISO
POTENZA - Un pranzo per 54 persone, tra cui alcuni dipendenti del Dipartimento alle Infrastrutture, costato 1.620 euro alla Regione nel 2011, ma «fruttato» il doppio all’allora assessore regionale Rosa Gentile, che non solo se lo è fatto rimborsare dall’ente, ma ha chiesto anche ai commensali di darle la loro quota (30-35 euro a testa).

C’è anche questo nell’inchiesta sui rimborsi dei gruppi consiliari che ha investito la Regione Basilicata e che, ieri, ha portato all’avviso di conclusione indagini per 14 persone tra consiglieri regionali, commercialisti, collaboratori e ristoratori. Per quel pranzo l’ex assessore ed attuale presidente di Acquedotto lucano è stata accusata di peculato. Ma a vedersi notificare l’avviso sono stati anche i consiglieri regionali Antonio Autilio (Idv), Giuseppe D’alessandro (Pd), Roberto Falotico (Udc), Agatino Mancusi (Udc), Franco Mattia (Pdl), Nicola Pagliuca (Pdl), Mario Venezia (Pdl), Vincenzo Viti (Pd, dimesso) l’ex consigliere regionale Vincenzo Ruggiero, il dipendente regionale Nicola Brenna (a cui viene contestata l'aggravante di aver detto il falso per «assicurare l'impunità» al presidente della giunta, De Filippo), la ristoratrice Carmela Mancino e i commercialisti Angelo Santo Galgano ed Emanuele Ascanio Turco.

Diverse le spese contestate tra cui il cambio di pneumatici, fatture false e mai emesse dalle ditte, conti di ristoranti e hotel con mogli, figli o «persone non identificate», e un documento fiscale relativo all’acquisto per il gruppo consiliare dei dem di un’automobile di proprietà del cugino del capogruppo, e poi rivenduta allo stesso allo stesso consigliere. Spese diverse, quindi, per somme diverse: da poche centinaia di euro ad un totale di 33mila e 300 euro.

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