lunedì 18 novembre 2013

Sanità, in Sicilia troppe amputazioni

La Regione avvia controlli
      

Gli interventi menomanti sono quasi il doppio di quelli effettuati in Lombardia. Il caso esplode pochi giorni dopo quello del consumo eccessivo di alcuni farmaci, in particolare per l'osteoporosi. L'assessorato ha calcolato che tornando sulle medie nazionali si risparmierebbero 100 milioni di euro


Troppe amputazioni in Sicilia, addirittura gli interventi alle gambe nel 2012 sono risultati quasi il doppio di quelli effettuati in Lombardia: 1.249 contro 720. Dietro a questo fenomeno potrebbe esserci il business dei rimborsi. A lanciare l'allarme è il governatore Rosario Crocetta, che ha disposto controlli a tappeto. Il nuovo caso esplode a pochi giorni dal dossier che il governo regionale ha consegnato alla Guardia di finanza sul consumo eccessivo di alcuni farmaci rispetto alla media nazionale, in particolare per la cura dell'osteoporosi e del diabete, che ha fatto lievitare la spesa.

"Stiamo indagando perché molti medici anziché tentare tutte le cure possibili a volte hanno inteso procedere con leggerezza alle amputazioni, così come si è fatto con i parti cesarei", denuncia Crocetta. Per il governatore "gli interventi chirurgici menomanti devono essere l'extrema ratio, non possono diventare routine, per potere garantire al medico e alla clinica maggiori guadagni". La Regione ha avviato una serie di controlli "che devono fare in modo di portare la qualità della sanità siciliana agli standard nazionali".

Il lavoro di screening è già partito. Nel dossier trasmesso alla Finanza nei giorni scorsi l'assessore alla Salute, Lucia Borsellino, e i dirigenti del dipartimento Sanità hanno segnalato una serie di anomalie: "In Sicilia la dose media giornaliera di farmaci per l'osteoporosi, per esempio, è il doppio rispetto a quella nazionale, ciò avviene senza una motivazione epidemiologica". Riportando questi farmaci sulle media di consumo, l'assessorato ha calcolato un risparmio di 13 milioni di euro; altri 23 milioni sarebbero risparmiati per le statine (colesterolo), 24 milioni per gli antibiotici a uso iniettivo, altri 30 milioni per i gastro-protettori e 10 milioni per i farmaci che servono a dilatare le vie respiratorie. Tutte tipologie di medicinali per le quali l'assessorato ha riscontrato consumi eccessivi e ingiustificati. "Non ci interessa verificare cosa facciano i singoli medici di famiglia -

aveva spiegato Crocetta - ma ci interessa il sistema, se l'azienda sanitaria sfora ci deve spiegare il motivo".

L'assessorato ha avviato negoziati con le singole aziende sanitarie. Le Asp dovranno certificare e giustificare la spesa, che sarà poi controllata. Parte dei risparmi sarà impiegata in un fondo di compensazione a garanzia del paziente, mentre il resto delle risorse saranno riammesse nel sistema sanitario per potenziare alcuni comparti e riqualificare i servizi.
 

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