giovedì 12 dicembre 2013

Arresti a San Luca, in carcere l'ex sindaco Giorgi

Con lui anche rappresentante movimento antimafia

Bufera giudiziaria tra amministratori e rappresentanti delle istituzioni nell'operazione "Inganno" dei carabinieri. Oltre all'ex primo cittadino arrestata anche la coordinatrice del "Movimento delle donne di San Luca". In manette anche due boss e un ex assessore
 

SAN LUCA (RC) - Sei arresti, di cui 5 in carcere e uno ai domiciliari, nei confronti di ex amministratori comunali e imprenditori di San Luca, a vario titolo indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni e reati contro la pubblica amministrazione, aggravati dall’aver agito al fine di agevolare l’associazione mafiosa.

Nel corso dell’indagine 'Inganno' sono emerse responsabilità per truffa aggravata e peculato (ma non aggravate dalla condotta mafiosa) a carico di Rosy Canale, nota per il suo impegno antimafia come coordinatrice del "Movimento delle donne di San Luca", associazione creata con finalità di sostegno sociale. E tra gli arrestati c'è anche l’ex sindaco di San Luca, l’avvocato Sebastiano Giorgi. L’accusa nei confronti di Giorgi è di associazione per delinquere di tipo mafioso. Giorgi è stato l’ultimo sindaco di San Luca in ordine di tempo, fino al 17 maggio 2013, data in cui il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose. In manette sono finiti anche due boss della 'ndrangheta,
 
Antonio Nirta, 57 anni, e Francesco Strangio, 59, e Francesco Murdaca, assessore comunale della Giunta che aveva come sindaco Sebastiano Giorgi, anch’egli arrestato. Il reato contestato è associazione mafiosa.
Gli arresti sono stati effettuati dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Dda. 
I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa, che sarà tenuta questa mattina alle 10.30 al Comando provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Federico Cafiero de Raho e dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri.

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