martedì 14 gennaio 2014

Basilicata, assessore toglie il crocifisso e scoppiano polemiche





POTENZA - Un vespaio a causa di un crocifisso tolto da una stanza della Regione Basilicata. Protagonista l’assessore e vice presidente della Giunta, Flavia Franconi. Ha detto la Franconi: «Volevo dare un segno di accoglienza a tutti». Ma il suo gesto ha fatto scoppiare il caos. E ciò l’ha spinta a cambiare idea. Il crocifisso che l’assessore regionale alla Sanità aveva rimosso è ritornato al suo posto in quella stanza. A svelare il retroscena era stato un servizio del Tgr Basilicata in cui, in un’intervista, l’assessore ammette di aver tolto il simbolo sacro in segno di «accoglienza e apertura verso tutti», anche coloro che non credono o professano altre religioni.

La decisione, però, ha scatenato la polemica. Con il consigliere regionale del Pd, Vito Santarsiero (con cui, poi, l’assessore si chiarirà successivamente) a sottolineare la gravità del gesto.
«È gravissimo non solo il gesto, ma anche e soprattutto la motivazione indicata da Franconi, spiega Santarsiero - la cultura cristiana è cultura per eccellenza dell’ accoglienza». Dura anche la presa di posizione di Nicola Incampo, direttore Regionale per la pastorale scolastica della Cei di Basilicata: «Non si può pensare al crocifisso esposto nelle aule scolastiche come ad una suppellettile».

A parlare di offesa alla sensibilità è, invece, il consigliere di Cd, Nicola Benedetto. «Il gesto della Franconi ha offeso la sensibilità delle nostre comunità che credono fermamente nei valori cristiani di cui il crocifisso è appunto il simbolo più significativo - dice Benedetto - si è perso già molto tempo nell’af - frontare problemi e questioni incancreniti nel sistema sanitario regionale, per attardarsi in atti non solo ingiustificabili e dannosi quanto rappresentativi di un segnale di chi non conosce la nostra realtà sociale, civile e ideale». [a.i.]

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