giovedì 23 gennaio 2014

Napoli, una famiglia in fuga dagli usurai dei Contini. Il «prestito» era obbligatorio



di Leandro Del Gaudio
Una intera famiglia costretta a lasciare Napoli per diversi mesi, di fronte alle minacce del clan Contini. è uno dei retroscena che emerge dalle indagini sul clan Contini, che svela violenza e aggressività della camorra del Vasto-Arenaccia. Stando alla ricostruzione di due imprenditori nel settore dell'abbigliamento, il metodo usato dai Bosti-Contini era sempre lo stesso: all'improvviso, nel negozio si materializzava un uomo con una busta, all'interno della quale c'erano duecentomila euro, in banconote da 50 e cento euro.

Un regalo degli amici del quartiere, che nessuno poteva rifiutare. Iniziava così una storia fatta di debiti a tasso usuraio, che consentiva al clan di impossessarsi - tramite prestanome - di aziende sane, apparentemente lontane dalla camorra. Usura, riciclaggio e minacce. Come quelle riservate dalle Aieta - secondo le indagini - proprio a una famiglia, costretta a rivolgersi alle forze dell'ordine e a denunciare: se non pagate e onorate il debito, iniziamo dalle creature, partiamo dai più piccoli.

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