giovedì 9 gennaio 2014

"Patenti facili" a Palermo: condannato titolare di diverse autoscuole



PALERMO. La corte d'appello di Palermo ha  condannato a quattro anni e mezzo Francesco Armanno,  proprietario di una decina di autoscuole di Palermo, con  l'accusa di essere il promotore di una banda che procurava le  cosiddette «patenti facili». Per tutti gli altri imputati,  tranne Gaetano D'Esposito che è stato assolto, è stata  dichiarata la prescrizione.
  
Nel 2005 l'operazione portò all'arresto di nove dipendenti  dell'Ufficio provinciale del Dipartimento dei Trasporti  terrestri (ex Motorizzazione) del capoluogo siciliano e di tre  titolari di autoscuole.  È scattata la prescrizione per il figlio di Francesco  Armanno, Massimo Salvatore, e i funzionari della Motorizzazione  Giampiero Lo Bello e Leonardo Davì; per l'impiegato Giuseppe  Perricone e per i funzionari Luigi La Rocca e Luigi Santucci.  Gli imputati erano accusati a vario titolo di  associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata,  falso in atto pubblico e falso ideologico.  Secondo l'accusa, giovani con scarsa attitudine allo studio,  invalidi preoccupati dalla visita medica, ma anche uomini e  donne di mezza età desiderosi di arrivare al traguardo in tempi  brevi si rivolgevano alle autoscuole palermitane 'Armannò per  avere la patente senza troppi sforzi. E i titolari  accontentavano tutti. Bastava pagare. Parte dei soldi, sborsati  dai candidati, andavano ai funzionari della Motorizzazione  compiacenti, parte li tratteneva Armanno che teneva i contatti  coi dipendenti corrotti. 

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