lunedì 3 novembre 2014

XV° ANNIVERSARIO DELL' OMICIDIO DI VINCENZO VACCARO NOTTE


 
Perché cronaca e sangue non siano parole sulla pietra ma storia nel cuore di uomini liberi, per questo oggi è fondamentale ricordare Vincenzo, Salvatore e Angelo, e la loro lotta nel contrastare la mafia e le istituzioni fasulle che sono i veri alleati di questi criminali.

 “RICONOSCERE LORO VALORE TUTELANDO CHI DENUNCIA”

Vincenzo Vaccaro Notte, assassinato il 3 novembre del 1999 a Sant’Angelo Muxaro (AG) per non aver ceduto ai ricatti della “cosca dei pidocchi”.


“A piccoli grandi eroi come i fratelli Vaccaro Notte va riconosciuto il merito di non essersi piegati al ricatto mafioso andando incontro a morte certa. Un modo per riconoscerne il valore e onorarne memoria è tutelare chi oggi decide di esporsi e denunciare il racket delle estorsioni. Vincenzo Vaccaro Notte rappresenta la Sicilia migliore, quella che rifiuta il compromesso, che resiste, che reagisce. Lo Stato ha il dovere di incoraggiare commercianti e imprenditori a comportarsi come i fratelli Vaccaro Notte, così come ha il dovere di assumersi le proprie responsabilità nei confronti di chi coraggiosamente si oppone alla criminalità organizzata garantendo il corretto funzionamento dell’economia legale”.

Fu ucciso in un agguato nella mia proprietà, in tanti videro e sentirono ma nessuno dei testimoni (alcuni minacciati) si fece avanti a denunciare …
Un gruppo di “Bestie e rifiuto della società” tutti appartenenti alla COSCA locale da me battezzata e meglio conosciuta come "Cosca dei Pidocchi", gli posero un agguato , ferendolo gravemente  a tradimento con due colpi di pistola calibro 38 alla spalla immobilizzandolo, per poi finirlo con tre colpi di pistola calibro 38 a distanza ravvicinata alla testa. Furono utilizzate diverse armi da fuoco e esplosi decine di colpi per tenere lontani i miei amati e fedeli cani da guardia che si avventarono e ferirono alcuni di questi criminali e “Figli di Puttana” che sono il rifiuto della società civile.
Un omicidio certo, ma anche un atto dimostrativo con il quale la cosiddetta “Cosca dei Pidocchi” intendeva mettere in chiaro quale sarebbe stata la fine di chiunque si sarebbe messo di traverso tra loro e gli affari. La mafia, lo sappiamo bene, non sopporta chi non abbassa la testa, chi non rispetta le “consegne”. Non tollera che nel proprio territorio qualcuno non si sottometta alla sua legge.
 

Lo sapevamo anche noi fratelli Vaccaro Notte, ma questo non costituì per noi un buon motivo per mollare…

Vincenzo fu il primo ad essere assassinato. il 3 Novembre del 1999. Ma era da parecchio tempo prima che le voci in paese si facevano pressanti. In molti sapevano che qualcosa stava per succedere, ma i “Pidocchi” ebbero modo di agire indisturbati con la tacita complicità fasulla delle istituzioni dove un “Meschino Verme” appartenente alle forze dell’ordine faceva da talpa passando informazioni preziose al Clan della FECCIA  locale;
La speranza oggi è che l’esempio di persone eroiche come i miei fratelli Vincenzo e Salvatore Vaccaro Notte, e prima di loro Libero Grassi e tutti quegli imprenditori  liberi professionisti che decidendo di non cedere al ricatto mafioso hanno decretato la loro stessa condanna, serva come stimolo alle nuove generazioni.
Che la loro storia venga ricordata ed onorata da chi oggi si trova nella loro stessa situazione e da tutti coloro che hanno il dovere di denunciare anziché voltare le spalle a chi ha bisogno d’aiuto; Qualcosa nel Sud sembra cambiare anche grazie alle numerose associazioni di giovani che hanno deciso di lottare per portare avanti l’idea di cambiamento.

Che il sacrificio dei miei fratelli sia da esempio alle future generazioni da poter evitare il ripetersi di questi tragici eventi

Angelo Vaccaro Notte