mercoledì 22 giugno 2011

Indagate 14 persone favorirono la latitanza del boss Li Bergolis

ROMA – I carabinieri stanno eseguendo, in Puglia e Lombardia, una misura cautelare, emessa, su richiesta della direzione distrettuale antimafia di Bari, nei confronti di 14 indagati per avere, in concorso tra loro, favorito, con l'aggravante del metodo mafioso, la latitanza di Franco Li Bergolis, uno dei latitanti considerati più pericolosi, arrestato il 26 settembre scorso a Monte Sant'Angelo (Foggia).

Considerato il capo dell’omonima famiglia mafiosa egemone nel Gargano, Li Bergolis è ritenuto responsabile, fra l’altro, di ricettazione, detenzione e porto illegale di armi da sparo e tentata estorsione. Al centro delle indagini dei carabinieri del comando provinciale di Foggia e del Ros la rete di fiancheggiatori che ha consentito al latitante di sottrarsi alla cattura garantendogli appoggi logistici, collegamenti con il nucleo famigliare e beni di vario genere, consentendo la piena operatività del clan Li Bergolis.

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