venerdì 15 giugno 2012

Anticorruzione, via libera alla Camera Pdl: «Il governo ci ammanetta»

Ddl approvato con 354 sì, 25 no e 102 astenuti. Ora passa al Senato. Severino: migliorabile. Fini: difficile diventi legge entro legislatura

ROMA - Sì dell'Aula della Camera al ddl anticorruzione. Il testo, approvato a Montecitorio con 354 voti a favore, 25 contrari e 102 astenuti, ora passa al Senato. Al voto finale sono stati 38 i deputati del Pdl (tra cui Gaetano Pecorella, l'ex sottosegretario Alfredo Mantovano, Guido Crosetto, Aldo Brancher e Renato Brunetta), oltre ai radicali e a quelli della Lega, che hanno scelto l'astensione. Contro il provvedimento hanno votato i deputati dell'Idv.

Il Pdl. Tra i pidiellini, comunque, numerose anche le assenze: mancavano all'appello in 61. Di quelli presenti hanno votato sì soltanto in 98 su 210. Anche Furio Colombo del Pd si è astenuto. I gruppi più numerosi al momento del voto sono stati quelli del Pd, con il 91%, dell'Udc con l'89% e di Fli con l'88%. Per la Lega hanno votato in 47, mentre hanno disertato il voto in 8.

Le "manette" al partito. «Non vogliamo essere ulteriormente strangolati. Come dice il proverbio, uomo o donna avvisata, è mezzo salvata!». Il capogruppo alla Camera del Pdl, Fabrizio Cicchitto, non usa mezzi termini per avvisare Severino sulla responsabilità civile dei magistrati, all'esame di Palazzo Madama. L'esponente azzurro evoca le «manette» in Aula ed esprime un duro giudizio contro il governo tecnico, responsabile, dice, di aver impedito il libero dibattito sul ddl corruzione. «Noi avremmo voluto liberamente dibattere senza che lei fosse venuta in Parlamento a metterci le manette», sottolinea Cicchitto alzando il tono della voce e lancia un avvertimento preciso al governo tecnico: «Faremo di tutto in Senato per cambiare il ddl anticorruzione sulla nuova concussione e sulle influenze».

Fini. «Spero di essere smentito, ma dopo l'intervento dell'onorevole Cicchitto temo che il ddl anticorruzione non sarà approvato dal Senato prima della fine della legislatura», ha commentato il presidente della Camera Gianfranco Fini.

Severino. «Apprezzo la ragionevolezza e lo spirito di chi ha votato la fiducia», ha detto il ministro Paola Severino dopo il voto. «Ci sono riserve da una parte e dall'altra, ogni legge è perfettibile ed anche questa, come tutte le leggi, è migliorabile». «Quando ho suggerito modifiche sulla concussione non ho pensato ad alcun processo. Le norme non sono state scritte per nessuno, le modifiche sono legate a motivi tecnici che confermo», ha aggiunto. «Sono molto stupita dal fatto che la Lega in commissione abbia votato a favore sull'emendamento del governo e sulla struttura delle norme, e poi abbia avuto in Aula un diverso atteggiamento. Si può manifestare contrarietà sulla fiducia, ma sui contenuti la Lega in commissione si era espressa a favore», ha concluso.

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