Cade domani il tredicesimo anniversario della morte di mio fratello Vincenzo Vaccaro Notte
Fu ucciso in un agguato nella mia proprietà, in tanti videro
e sentirono ma nessuno dei testimoni (alcuni minacciati) si fece avanti a
denunciare …
Un gruppo di “Bestie e rifiuto della società” tutti
appartenenti alla COSCA locale da me battezzata e meglio conosciuta come Cosca
dei Pidocchi, gli posero un agguato , ferendolo gravemente a tradimento con due colpi di pistola calibro
38 alla spalla immobilizzandolo, per poi finirlo con tre colpi di pistola
calibro 38 a distanza ravvicinata alla testa. Furono utilizzate diverse armi da
fuoco e esplosi decine di colpi per tenere lontani i miei amati e fedeli cani da guardia che si
avventarono e ferirono alcuni di questi criminali e “Figli di Puttana” che sono
il rifiuto della società civile.
Un omicidio certo, ma anche un atto dimostrativo con il
quale la cosiddetta “Cosca dei Pidocchi” intendeva mettere in chiaro quale
sarebbe stata la fine di chiunque si sarebbe messo di traverso tra loro e gli
affari. La mafia, lo sappiamo bene, non sopporta chi non abbassa la testa, chi
non rispetta le “consegne”. Non tollera che nel proprio territorio qualcuno non
si sottometta alla sua legge.
Lo sapevamo anche noi fratelli Vaccaro Notte, ma questo non
costituì per noi un buon motivo per mollare…Vincenzo fu il primo ad essere assassinato. il 3 Novembre del 1999. Ma era da parecchio tempo prima che le voci in paese si facevano pressanti. In molti sapevano che qualcosa stava per succedere, ma i “Pidocchi” ebbero modo di agire indisturbati con la tacita complicità fasulla delle istituzioni dove un “Meschino Verme” appartenente alle forze dell’ordine faceva da talpa passando informazioni preziose al Clan della FECCIA locale;
La speranza oggi è che l’esempio di persone eroiche come i miei fratelli Vincenzo e Salvatore Vaccaro Notte, e prima di loro Libero Grassi e tutti quegli imprenditori liberi professionisti che decidendo di non cedere al ricatto mafioso hanno decretato la loro stessa condanna, serva come stimolo alle nuove generazioni.
Che la loro storia venga ricordata ed onorata da chi oggi si
trova nella loro stessa situazione e da tutti coloro che hanno il dovere di
denunciare anziché voltare le spalle a chi ha bisogno d’aiuto;
Qualcosa nel Sud sembra cambiare anche grazie alle numerose
associazioni di giovani che hanno deciso di lottare per portare avanti l’idea
di cambiamento.
Per questo oggi è fondamentale ricordare Vincenzo, Salvatore,
Angelo, e le loro storie.
Che il sacrificio dei miei fratelli sia da esempio alle
future generazioni da poter evitare il ripetersi di questi tragici eventi.Angelo Vaccaro Notte
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