mercoledì 10 luglio 2013

Decine di rapine a negozi e tabaccherie


 Sgominata banda a Palermo, 18 arresti


di VINCENZO MARANNANO
PALERMO. Ad incastrarli sono state soprattutto le dichiarazioni di tre complici, tre rapinatori che hanno deciso di collaborare ricostruendo decine di rapine a negozi, tabaccherie e perfino a un disabile in carrozzina, al quale rubarono tremila euro in contanti. Partendo da quei racconti gli agenti della sezione antirapina della Squadra mobile di Palermo, guidati da Silvia Como, hanno concluso una complessa indagine che è culminata con l’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare.
L’operazione, denominata «Noxae», è in corso dalle prime luci dell’alba: decine di agenti stanno notificando i provvedimenti firmati dal gip Michele Alajmo su richiesta del procuratore aggiunto Maurizio Scalia e dei sostituti Siro De Flammineis e Francesco Grassi.
Quindici le persone finite in carcere, mentre ad altri tre — Giuseppe Anzalone, di 34 anni, Mario Gebbia, di 36 e Marco Aiello, di 24 — il gip ha concesso i domiciliari. Questi ultimi, in particolare, sarebbero i capi o quanto meno i punti di riferimento della banda, ma hanno ottenuto una misura più lieve in virtù della loro decisione di collaborare con la giustizia.
I fatti contestati risalgono al periodo compreso tra il 2009 e il 2011. Anche se non viene contestata l’associazione a delinquere, è emerso che Aiello, Anzalone e Gebbia erano in grado di reclutare o cambiare complici a seconda dei colpi e delle esigenze.
Maggiori dettagli saranno resi noti in una conferenza stampa che si terrà alle 10.30 alla palazzina M della Procura.


I tre capi della banda arrestati: poi la decisione di collaborare


di VINCENZO MARANNANO
PALERMO. All'interno del gruppo, le posizioni di vertice erano occupate da Giuseppe Anzalone, di 34 anni, Mario Gebbia, di 36 e Marco Aiello, di 23, tutti capaci di programmare decine di assalti reclutando numerosi complici nel "sottobosco" della criminalità palermitana.

I tre, a cui il gip Michele Alajmo ha concesso i domiciliari, erano gia' stati arrestati dalla polizia per una serie di colpi violenti che tra il 2010 e il 2011 avevano destato grosso allarme sociale. Anzalone ad esempio, è già ai domiciliari per l'assalto alla gioielleria "La Piana" di via Mariano Stabile, messo a segno il 23 settembre 2010. In quel caso il bottino fu di circa 70.000 euro in gioielli e preziosi. Anche Gebbia è agli arresti in casa per una rapina in gioielleria - la piu' grossa tra quelle ricostruite finora - compiuta il 10 giugno 2011 a Palma di Montechiaro e con un bottino di ben 700.000 euro. Aiello, infine, aveva partecipato al colpo piu' violento, quello messo a segno il 30 dicembre 2011 alla gioielleria "Sasso" di piazza Tommaso Natale. In quest'ultima circostanza furono portati via 200.000 euro in gioielli e preziosi e durante l'assalto fu esploso pure un colpo di pistola che sfiorò il titolare dell'esercizio.
Dopo l'arresto tutti e tre hanno deciso di parlare decine di colpi e incastrando i complici, che stanotte sono stati arrestati dalla polizia.

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