domenica 22 settembre 2013

Piazza Armerina, un centro femminile d’arte nel bene confiscato alla criminalità




di ROBERTO PALERMO 
PIAZZA ARMERINA. Da immobili della criminalità organizzata a centro per donne imprenditrici nel settore dell'arte musiva. I beni confiscati alla mafia e affidati al patrimonio comunale presto daranno lavoro per favorire l'inclusione femminile. Gli edifici di Piano Cannata sono stati assegnati per 10 anni all'associazione Don Bosco Family, quale capofila della partnership che vede anche la partecipazione di Diocesi, Comune, associazione Donne Insieme, gruppo "Mosaicisti Ravenna", Confcooperative, "Fuori dal Coro" e cooperativa Das.
 
L'accordo operativo per far partire l'attività lavorativa ha ricevuto il benestare della giunta con una delibera messa a punto dal settore Politiche sociali. Il progetto al centro dell'accordo prende il nome di «Mediterranean Woman Center of mosaic art», un centro femminile di arte musiva per contrastare il disagio sociale, la disoccupazione e l'emarginazione di donne svantaggiate e discriminate.
Le istituzioni e il mondo dell'associazionismo e volontariato incrociano le proprie strade, quindi, per far diventare realtà un percorso di riscatto collettivo e sociale nel quale un provento di attività illecita si trasforma in occasione di sviluppo culturale e occupazionale. Sono passati cinque anni da quando la Prefettura, nel corso di una conferenza di servizi, aveva espresso parere favorevole all'acquisizione degli immobili da parte del Comune armerino, destinandoli a finalità sociali rivolte a soggetti disagiati. L'approvazione del progetto potrebbe anche portare alla ristrutturazione e miglioramento della struttura. Rimane aperta la possibilità del Comune di partecipare ad altre forme di finanziamento e contribuzione legate a nuovi bandi pubblici.
 
Un altro edificio confiscato alla mafia in contrada Cicciona Polleri, invece, attende di essere trasformato in centro di accoglienza per le donne che hanno subito violenza. Il progetto di ristrutturazione da 367 mila euro è stato già approvato nell'ambito del Pist, il piano integrato di sviluppo territoriale per il "Centro Sicilia". Il fabbricato, una villa con alcuni edifici rurali ed un giardino di pertinenza, dopo essere stato confiscato alla mafia, era stato consegnato al Comune nell'agosto del 2009.
Superficie complessiva dell'immobile 540 metri quadri. Ma prima di poter essere utilizzato a pieno per le finalità sociali programmate, occorre rimetterlo del tutto a posto. Il piano terra ed il primo piano sono da completare solo per quanto riguarda gli infissi interni e la riparazione di alcuni interni, il piano mansarda, invece, si presenta allo stato rustico.

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